Adattamento

in biologia descrive la capacità degli organismi viventi di adeguarsi e sopravvivere ad un ambiente che cambia in continuazione. Nella scienza del clima, tale termine implica la consapevolezza che il cambiamento climatico è una realtà attuale ed i suoi impatti sono destinati a continuare: aumento delle temperature, variazione dei regimi pluviometrici (pioggia), scioglimento di neve e ghiacci, innalzamento del livello del mare ecc. Pertanto, nonostante gli sforzi messi in atto dai governi per contrastarne gli effetti, alcuni aspetti del cambiamento climatico sono inevitabili ed è dunque necessario attuare delle strategie che ci consentano di convivere, adattandoci, con alcuni degli impatti.

Aerosol

Piccole particelle liquide o solide che, grazie alle loro caratteristiche chimico-fisiche, rimangono sospese in atmosfera per lunghi periodi. Tali particelle sono emesse sia da fonti naturali (es: attività vulcaniche) che umane (combustibili fossili) e hanno caratteristiche che dipendono dall’ambiente di provenienza (es. città o campagna), dal periodo dell’anno (mesi caldi o mesi freddi), e dalle sorgenti di emissione (traffico autoveicolare, riscaldamento, emissioni industriali o agricole, particelle di suolo erose e trasportate dal vento) e possono cambiare nel tempo. Esempio tipico di aerosol naturale sono le nuvole e la nebbia. Oltre ai gas a effetto serra anche gli aerosol possono alterare il clima.

Ambiente Marino

Costituisce un’inesauribile fonte di vita per tutti gli esseri viventi esistenti sul pianeta terrestre. Gli oceani e i mari coprono il 71% della superficie terrestre e sono la principale fonte di biodiversità, dal momento che formano il 90% della biosfera. Gli ecosistemi marini influenzano in modo determinante il clima e la meteorologia e contribuiscono alla prosperità economica, al benessere sociale e alla qualità della vita oltre ad essere letteralmente essenziali per la sopravvivenza delle comunità costiere.

Anidride Carbonica (CO2)

Gas inerte, inodore ed incolore, naturalmente presente in atmosfera in concentrazioni limitate. È un composto naturale: fa parte dei cicli biogeochimici naturali, quale risultato della ossidazione delle molecole organiche, definite “carboniose” proprio perché strutturate intorno all’atomo di carbonio. Una volta generata tramite respirazione cellulare, combustione o decomposizione delle molecole organiche, l’anidride carbonica trova il suo “destino ambientale” nel comparto atmosferico dove permane per lungo tempo contribuendo all’effetto serra naturale. A partire dalla seconda metà del 1700 le emissioni di CO2 conseguenti ad attività umane hanno fatto sì che questo gas si sia progressivamente accumulato in atmosfera accentuando l’effetto serra e determinando il riscaldamento del clima terrestre.

Area Naturale Protetta

Un territorio nel quale siano presenti formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche o gruppi di esse, che hanno rilevante valore naturalistico e ambientale. Esse sono sottoposte a uno speciale regime di tutela e di gestione. Nelle aree naturali protette possono essere promosse la valorizzazione e la sperimentazione di attività produttive ambientalmente compatibili.

Atmosfera

Involucro gassoso che circonda o sovrasta un corpo solido o fluido. L’atmosfera terrestre è l’involucro di gas che riveste il pianeta Terra. È composta per il 78% da azoto, per il 21% da ossigeno e per la restante parte da argon, anidride carbonica e tracce di altri elementi. A tali gas si aggiunge il vapore acqueo, la cui percentuale è piuttosto variabile e può arrivare fino al 6%. Viene suddivisa in più strati di diverso spessore in base all’andamento della temperatura.

Bioaccumulo

Rappresenta l’accumulo netto negli organismi viventi di un elemento/sostanza, come risultato dell’esposizione all’elemento/sostanza presente nell’ambiente. Il processo di accumulo può verificarsi per varie vie: respirazione, ingestione o semplice contatto, in dipendenza anche delle caratteristiche delle differenti sostanze. I bioaccumulatori sono organismi in grado di sopravvivere in presenza di inquinanti, accumulandoli nei loro tessuti. Dallo studio di questi organismi si possono ottenere dati sia qualitativi sia quantitativi sulla contaminazione dell’habitat in cui vivono.

Biocarburante

Carburante ottenuto da biomasse, a differenza dei carburanti tradizionali che provengono invece da combustibili fossili. I principali tipi di biocarburanti sono ottenuti da materiale organico essiccato o oli combustibili ottenuti da vegetali: l’etanolo, ottenuto per fermentazione di sostanze contenenti carboidrati fermentescibili (zuccheri, melasse, ecc.), e i cosiddetti biodiesel, costituiti da miscele di esteri metilici ottenuti per transesterificazione (alcoolisi) con metanolo dei trigliceridi di oli vegetali (di colza, di soia, di girasole) in presenza di un catalizzatore, in genere idrossido di sodio (NaOH).

Biocenosi

Insieme di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono e si influenzano fra loro in uno stesso ambiente, o biotopo, in un sistema ecologico.

Biodiversità

É stata definita dalla Convenzione sulla diversità biologica (CBD) come la variabilità di tutti gli organismi viventi inclusi negli ecosistemi acquatici, terrestri e marini e nei complessi ecologici di cui essi sono parte. Ciò include la diversità nell'ambito delle specie (genetica) e tra le specie, nonché la diversità degli ecosistemi. Le interazioni tra gli organismi viventi e l’ambiente fisico danno luogo a relazioni funzionali che caratterizzano i diversi ecosistemi garantendo la loro resilienza, il loro mantenimento in un buono stato di conservazione e la fornitura dei cosiddetti servizi ecosistemici.